Modello delle polarità semantiche

La teoria delle polarità semantiche familiari è stata formulata da Valeria Ugazio inizialmente alla fine degli anni Novanta, rivista, estesa e riformulata nel ventennio successivo sia da Valeria Ugazio sia da altri clinici e ricercatori.

È un modello intersoggettivo della personalità e dei suoi sviluppi psicopatologici che ha importanti implicazioni per il processo psicoterapeutico. Nuovo nelle sue ipotesi centrali, non esce naturalmente “out of the blue”. La terapia familiare è il background da cui nasce. Suoi importanti riferimenti sono la Positioning Theory di Harré e collaboratori e gli autori cognitivisti che hanno posto al centro della loro elaborazione il significato (Kelly, Guidano, Procter, Neimeyer, etc.).

QUALI SONO LE IDEE GUIDA DI QUESTO MODELLO?

Molte, qui ne citiamo due.

LA FAMIGLIA E’ UNA “CON-POSIZIONE” DI INDIVIDUI UNITI DALLE LORO DIFFERENZE

Secondo Ugazio (1998, 2012) il significato è infatti organizzato in modo tale da rendere interdipendenti le persone.

“Ogni individuo, ‘con-ponendosi’ entro le polarità salienti nei gruppi sociali a cui appartiene, assume una specifica posizione nella trama narrativa condivisa: potrà posizionarsi come giusto, leale, riservato, ma per occupare queste posizioni altri dovranno posizionarsi come ingiusti, infidi, teatrali. (Ugazio, 2012, p. 51)

Di conseguenza in una stessa famiglia si con-pongono e si oppongono individui diversi, o addirittura opposti:

Se ad esempio la polarità «intelligente-ottuso» è rilevante in una famiglia, cioè costituisce una dimensione semantica attorno alla quale si organizza la conversazione, i membri di questa famiglia si posizioneranno con persone intelligenti, molto intelligenti, ma saranno circondate anche da individui li­mitati o addirittura ottusi. Sposeranno persone intelligenti, geniali, stupide, penosamente limitate. Si impegneranno e soffriranno per essere loro stessi intellettualmente brillanti o per rendere tale chi purtroppo non lo è. Entre­ranno in conflitto, competeranno affinché le loro capacità cognitive vengano riconosciute, romperanno matrimoni e amicizie o, al contrario, stringeranno legami per problemi cognitivi. Qualche membro della famiglia sarà intellet­tualmente brillante, o considerato tale, mentre altri dovranno risultare cogni­tivamente carenti. Una cosa è certa: tutti in questa famiglia dovranno «posi­zionarsi» rispetto alla dimensione polare in questione e ciascuno avrà bisogno, per il mantenimento della propria identità, di chi si colloca in altri punti di questa dimensione semantica” (Ugazio, 2012, p.52)

PSICOPATOLOGIE DIVERSE SONO ALIMENTATE DA SEMANTICHE DIFFERENTI

Una delle ipotesi principali avanzate dal modello delle polarità semantiche è che le persone con organizzazione fobica, ossessiva, depressiva e tipica dei disturbi alimentari appartengano a contesti conversazionali (di regola familiari) dove dominano specifici significati. Ad esempio, nei contesti dove ritro­viamo persone con disturbi fobici prevale la «semantica della libertà», che è alimentata dalla polarità emotiva paura-coraggio.

In virtù della rilevanza di questa semantica, la conversazione in queste famiglie si organizza preferibilmente attorno a episodi dove la paura, il corag­gio, il bisogno di protezione e il desiderio di esplorazione e di indipendenza svolgono un ruolo centrale. Come esito di questi processi conversazionali, i membri di queste famiglie si sentiranno, e verranno definiti, timorosi, cauti o, al contrario, coraggiosi, addirittura temerari. Troveranno persone disposte a proteggerli o s’imbatteranno in persone incapaci di cavarsela da sole, biso­gnose del sostegno dell’altro. Si sposeranno con persone fragili, dipendenti, ma anche con individui liberi, talvolta insofferenti dei vincoli; soffriranno per la loro dipendenza, cercheranno in ogni modo di conquistare l’autonomia. In altri casi saranno orgogliosi della loro indipendenza e libertà che difenderanno più di ogni altra cosa. L’ammirazione, il disprezzo, i conflitti, le alleanze, l’amore, l’odio si giocheranno su temi di libertà/dipendenza. (Ugazio, 2018, p.116)

Nei contesti dove sono presenti persone con i disturbi ossessivi, ali­mentari e depressivi, dominano altre semantiche – chiamate della «bontà», del «potere» e dell’«apparte­nenza» – contraddistinte da altre emozioni e modi di sentire.

E LE ALTRE IDEE GUIDA? IL MODELLO APRE NUOVE PROSPETTIVE PER LA PSICOTERAPIA?

Troverai le risposte a questo interrogativo leggendo l’ultima edizione di:

STORIE PERMESSE STORIE PROIBITE
POLARITA’ SEMANTICHE FAMILIARI E PSICOPATOLOGIE
Nuova edizione ampliata, aggiornata e rivista con un glossario dei termini specifici e una bibliografia ragionata 1991-2018
di Valeria Ugazio
Torino: Bollati Boringhieri, 2018

Prima edizione del 1998

Ultima edizione 2018

QUALI ESPERIENZE CLINICHE HANNO AVUTO UN RUOLO NELLA ELABORAZIONE DEL MODELLO?

Valeria Ugazio afferma di essere sempre stata colpita nel corso della sua pratica clinica dalle differenze, spesso radicali, fra i vari membri della famiglia. Un figlio è, ad esempio, sensibile e cerebrale mentre i genitori sono sportivi, concreti. Una moglie è attiva, dinamica mentre il marito è contemplativo e malinconico. Per non parlare dei fratelli, spesso opposti.

Altrettanto grandi sono le differenze fra le famiglie che appartengono alla stessa cultura.

“Ciò per cui un intero gruppo familiare si strugge, giubila o si affanna a raggiungere è del tutto indifferente per un altro”

(Ugazio, 2012, p.48)

Questa consapevolezza è stata alimentata dal lavoro clinico con famiglie con psicopatologie diverse.

“Alla fine degli anni Ottanta, dopo aver lavorato per più di un decennio con famiglie con i disturbi alimentari per lo più devastate da conflitti di potere, cominciai a ricevere coppie e famiglie con pazienti fobici. Rimasi stupefatta: era un altro mondo di significati. Qui quello che contava era chi dipendeva dagli altri e chi, al contrario, se la cavava da solo, era libero. Più tardi, incuriosita dalle profonde differenze che avevo riscontrato fra le famiglie con un membro con disturbo fobico rispetto ai nuclei con una figlia anoressica o bulimica, stimolai gli invii di pazienti ossessivi. Di nuovo mi trovai di fronte a narrative per me completamente ignote. Negli ultimi anni i clienti con disturbo dell’umore e le loro famiglie mi stanno aprendo un mondo di significati che non avevo ancora esplorato”

(Ugazio, 2013, in Burck et al., p.152, trad. it a cura dell’Autrice)

SONO STATE EFFETTUATE RICERCHE EMPIRICHE CHE CONFERMANO IL MODELLO?

Molte ormai. Quelle condotte da noi usano uno strumento appositamente costruito per rilevare le semantiche familiari – The Family Semantic Grid – di cui esistono oggi quattro versioni (vedi sottomenù “analisi semantica”). Altre, condotte da colleghi che hanno lavorato in modo completamente indipendente da noi, hanno utilizzato strumenti diversi.

Ecco le principali ricerche:

Castiglioni M., Faccio E., Veronese G. e Bell C. R. (2013), The Semantics of Power among People with Eating Disorders, Journal of Constructivist Psychology, vol. 26, 1, 62-76,
DOI: 10.1080/10720537.2013.740263.

Castiglioni M., Pepe A., Gandino G. e Veronese G. (2013), Self-Other Positioning in Obesity. A Pilot Study Using Repertory Grid Technique, The Open Psychology Journal, vol. 6, 61-68,
DOI: 10.2174/1874350101306010061.

Castiglioni, M., Veronese G., Pepe A. e Villegas, M. (2014), The Semantics of Freedom in Agoraphobic Patients. An Empirical Study, Journal of Constructivist Psychology, 27, 2, 120-36,
DOI: 10.1080/10720537.2013.806874.

Faccio E., Belloni, E. e Castelnuovo G. (2012), The Power of Semantics in Self and the Repertory Grid Representations. A Comparison between Obese and Normal-Weight Adult Women, Frontiers in Psychology, vol. 3,
DOI: 10.3389/fpsyg.2012.00517.

Faccio,E., Belloni Cipolletta S., Iudici A., Castiglioni M. e Mannarini S. (2016), The Power of Weight and the Weight of Power in Adolescence. A Comparison between Young and Adult Women, Journal of Family Studies, 1-15,
DOI: 10.1080/13229400.2016.1187660.

Ugazio, V. e Fellin, L. (2016), Family Semantic Polarities and Positionings. A Semantic Analysis, in P. Rober e M. Borcsa (a cura di), Research Perspectives in Couple Therapy. Discursive Qualitative Methods, Springer, Cham, 125-48,
DOI: 10.1007/978-3-319-23306-2_9.

Ugazio, V., Negri A. e Fellin L. (2011), Significato e psicopatologia. La semantica dei disturbi fobici, ossessivi, alimentari e depressivi, Quaderni di psicologia clinica [Bergamo], 2, 69-100.

Ugazio, V, Negri, A., e Fellin, L. (2015), Freedom, Goodness, Power and Belonging. The Semantics of Phobic, Obsessive-Compulsive, Eating, and Mood Disorders, Journal of Constructivist Psychology, vol. 28, 4, 293-315,
DOI: 10.1080/10720537.2014.951109.

Ugazio, V, Negri, A, Zanaboni, E. e Fellin, L. (2007), La conversazione con i soggetti fobici è dominata dalla semantica della libertà?, Quaderni del Dottorato in Psicologia Clinica [Bergamo], 1, 103-33.

Veronese G., Procaccia R., Romaioli D., Barola G. e Castiglioni M. (2013), Psychopatho­logical Organizations and Attachment Styles in Patients with Fear of Flying. A Case Study, The Open Psychology Journal, vol. 6, 20-27,
DOI: 10.2174/1874350101306010020.

Il risultato più sorprendente e inaspettato è scaturito da una nostra ricerca (Ugazio, Negri e Fellin 2011 e 2015) da cui è emerso che la semantica è in grado di discriminare correttamente il tipo di psicopatologia in 59 casi su 60.

IL MODELLO E’ STATO APPLICATO ANCHE AL DI FUORI DELLA CLINICA?

Sì, all’analisi letteraria da Tim Parks e da altri autori e da David Campbell alle organizzazioni .

Lo scrittore Tim Parks, ha sviluppato una prospettiva letteraria basata sulle reciproche interazioni romanzo-scrittore-lettore che sfida la tesi della «fallacia biografica», grazie alla quale la personalità dell’autore è eliminata dalla pratica della critica letteraria.

Parks T. (2008)
Semantic Polarities in the Writings of Thomas Hardy and D. H. Lawrence
Merope, vol. 53-54, 5-46.

Parks T. (2014)
Romanzi pieni di vita, Laterza
Roma-Bari 2014.

Parks T. (2015)
The Novel. A Survival Skill
Oxford University Press New York.

Questa prospettiva sta ispirando altre analisi di opere letterarie o di film:

Dell’Aversano, C. (2009). L’analisi posizionale del testo letterario. Lettura di Wit di Margaret Edson. Roma: Aracne Editrice.

Guarnieri S. (2011), Mrs. Dalloway tra esclusione e appartenenza, Quaderni di Psicologia Clinica [Bergamo], vol. 2, 159-80.

Serri F., Lasio D., Lampis J. e Melis A. (2018), L’appartenenza familiare tra significati, dif­ferenze e contesto culturale. Il caso della famiglia Stark de «Il Trono di Spade», Psicobiettivo, vol. 39, 2, 166-74.

David Campbell, del Tavistock Institute di Londra in collaborazione con Marianne Groenbaeck (2006), ha elaborato un modello di consulenza nelle organizzazioni che rappresenta un’applicazione creativa alle organizzazioni del modello delle polarità semantiche.

Campbell D., & Groenbaeck M. (2006).
Taking Position in the Organization. London: Karnac.

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