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Come scegliere la scuola di psicoterapia? In base a che cosa scegliere una scuola rispetto ad un’altra? In quale modello o approccio psicoterapeutico specializzarsi?

Queste sono alcune delle tante domande che, una volta terminata l’esperienza di tirocinio e superato l’esame di stato, ti troverai ad affrontare e che condizioneranno i tuoi prossimi quattro anni e la tua futura carriera da psicoterapeuta.

Se sei un giovane psicologo o medico e sei indeciso su quale scuola di psicoterapia orientarti, sei nel posto giusto!

Questo articolo ti fornirà degli strumenti di supporto e dei consigli utili per poter prendere questa decisione fondamentale per la tua carriera professionale.

La scuola di psicoterapia, infatti, ti insegnerà il mestiere di psicoterapeuta e contribuirà in modo determinante a fare di te il professionista che un giorno diventerai.

Fai la scelta giusta!

Indice

Come scegliere la scuola di psicoterapia e come orientarsi tra i vari approcci e modelli clinici

1. Scuole ad orientamento psicoanalitico o psicodinamico

2. Scuole di psicoterapia ad orientamento cognitivo comportamentale

3. Scuole di psicoterapia ad orientamento sistemico relazionale

Una volta scelto il modello? Ecco 6 consigli utili su come scegliere la scuola di psicoterapia

1. La pratica è importante! Scegli una scuola di psicoterapia che ti introduca subito nella professione

2. Partecipa agli open day e fai domande ai docenti

3. Chiedi consiglio ad allievi e ex allievi ormai terapeuti in carriera

4. Non farti condizionare dai costi di iscrizione

5. Capisci se la scuola ha un network scientifico e professionale nazionale e internazionale

6. Scegli la scuola di psicoterapia in sintonia con te e con la tua storia

La scuola di psicoterapia sistemico relazionale EIST: questa è un’occasione per conoscerci meglio

Come scegliere la scuola di psicoterapia e come orientarsi tra i vari approcci e modelli clinici

Sei confuso su come scegliere la scuola di psicoterapia? Non sai proprio da dove partire per affrontare questa scelta così importante?

Capiamo perfettamente la tua indecisione! 

Ci sono tanti orientamenti di psicoterapia e tanti modelli terapeutici differenti uno dall’altro. Per di più anche all’interno dello stesso approccio psicoterapeutico ci sono scuole con caratteristiche diverse e con percorsi didattici unici.

Quindi, la prima scelta che dovrai fare riguarderà il modello clinico.

In passato i vari modelli erano in competizione fra loro e ognuno di essi cercava di definirsi migliore e “arroccarsi” sulle proprie posizioni.

Attualmente questo atteggiamento è in larga misura cambiato. 

I modelli terapeutici, soprattutto quelli più accreditati e presenti nel dibattito scientifico contemporaneo, dialogano molto di più tra loro rispetto al passato.

L’accrescersi degli scambi ha ridotto sensibilmente le differenze fra i modelli.

Le differenze sono, però, ancora sostanziali, soprattutto a livello di prassi psicoterapeutica.

Rispondere a questi interrogativi potrebbe darti un primo aiuto:

  • Quale modello psicoterapeutico è più confacente alla mia esperienza? Quale approccio è in grado di spiegare meglio e risolvere le difficoltà e i problemi che io stesso ho incontrato nella vita o che hanno affrontato le persone a me vicine?
  • Quale modello esprime una prassi terapeutica che si adatta meglio a come sono, alla mia personalità e alle mie attitudini?

Naturalmente non hai tutte le conoscenze per rispondere a queste domande, ma l’intuizione ti può orientare.

Gli indirizzi terapeutici sono molti, ma pressoché tutte le scuole si ispirano ad uno dei tre grandi modelli clinici, tuttora, presenti nello scenario della psicoterapia:

  1. modello psicoanalitico o psicodinamico
  2. modello cognitivo comportamentale
  3. modello sistemico relazionale

Questi tre modelli hanno una diversa concezione della natura umana, della psicopatologia e del cambiamento.

Andiamo a vederli più da vicino.

1. Scuole ad orientamento psicoanalitico o psicodinamico

Alla base di queste scuole c’è la psicoanalisi classica freudiana e i suoi sviluppi più o meno recenti. 

Vi sono, poi, prospettive eterodosse e psicodinamiche riconducibili a Jung, Adler, Lacan o ad altri psicoanalisti che si sono distaccati dalla psicoanalisi classica pur conservandone i presupposti fondamentali.

Molti modelli psicoanalitici, non solo psicodinamici, rifiutano la prospettiva pulsionale freudiana. Pressoché tutti, però, mantengono l’idea che i processi mentali siano in gran parte inconsci e considerano la psicopatologia esito di un conflitto fondamentalmente intrapsichico le cui motivazioni più importanti sono inconsapevoli. 

Per questo modello, infatti, l’attenzione è rivolta all’individuo e alla sua vita interiore.

L’obiettivo è aumentare la consapevolezza.

Tutti questi modelli sono nati dall’esperienza clinica e mantengono il focus:

  • sull’individuo e sui suoi conflitti intrapsichici
  • sui meccanismi inconsci considerati all’origine del disagio e della psicopatologia
  • sul passato e sulle esperienze infantili
  • sulla relazione terapeutica analista-paziente, intesa come sede di reciproche proiezioni, dette transfert e controtransfert, e come esperienza correttiva.

Le psicoterapie analitiche hanno obiettivi molto ambiziosi e una lunga durata. Prevedono quattro sedute la settimana e un setting con il lettino.

Le psicoterapie psicodinamiche sono più brevi. Prevedono una o due sedute settimanali, e generalmente sono vis a vis.

Le scuole che si rifanno a questo orientamento richiedono che l’allievo faccia una psicoterapia ad orientamento analitico.

Punti di forza: esplorazione al di là della consapevolezza della sessualità e del mondo interiore; disponibilità di un modello globale della personalità umana.

Punti di debolezza: onerosità del trattamento in termini di tempo e di costi; difficoltà di adattare il setting psicoanalitico o psicodinamico alla varietà di servizi, contesti, format e problemi.

2. Scuole di psicoterapia ad orientamento cognitivo comportamentale

Le scuole ad orientamento cognitivo comportamentale si fondano sull’integrazione, avvenuta tra gli anni Sessanta e Settanta, ad opera di Aaron Beck e Albert Ellis, fra cognitivismo e behavior therapy.

É apparentemente uno strano matrimonio, visto che il cognitivismo nasce in netta opposizione al comportamentismo da cui la behavior therapy deriva. 

D’altra parte il cognitivismo non aveva inizialmente competenze cliniche. É infatti nato in rapporto a temi propri della psicologia generale, come il linguaggio e la memoria. Il behaviorismo aveva invece ormai costruito un set di tecniche terapeutiche. Il cognitivismo fornisce a questo connubio la cornice teorico-concettuale, mentre il behaviorismo, ormai obsolescente, fornisce un set di tecniche già sperimentate.

In tutte le scuole ad orientamento cognitivo-comportamentale la psicoterapia è intesa come una scienza sperimentale basata su evidenze empiriche. É un’impostazione che riflette la matrice dei loro modelli di riferimento – cognitivismo e behaviorismo- nati dell’ambito della psicologia sperimentale. 

In alcune scuole prevale la matrice cognitivista, in altre quella comportamentista. 

In tutte il focus è:

  • sull’individuo e sui suoi pensieri coscienti, convinzioni e schemi cognitivi 
  • sulle distorsioni cognitive e sui pensieri irrazionali, ritenuti responsabili dei problemi emotivi e comportamentali alla base della psicopatologia 
  • sul presente
  • sulla relazione terapeutica, intesa come relazione collaborativo-istruttiva. Il terapeuta insegna al paziente a correggere le sue distorsioni cognitive e a liberarsi dei pensieri irrazionali

Queste terapie sono generalmente molto brevi e si prefiggono obiettivi circoscritti.

Punti di forza: brevità del trattamento, che può essere manualizzabile e appreso facilmente

Punti di debolezza: esplorazione limitata alla consapevolezza; può essere applicato a un numero circoscritto di psicopatologie e problemi.

3. Scuole di psicoterapia ad orientamento sistemico relazionale

scuola di psicoterapia sistemica

Le scuole di psicoterapia sistemico-relazionale nascono tra gli anni Cinquanta e Sessanta ad opera di Bateson e della scuola di Palo Alto di cui principali esponenti sono Jay Haley, Don Jackson, Paul Watzlawick.

Propongono un modo di concepire la psicopatologia, la formazione dei problemi e la loro soluzione radicalmente diverso da tutti i modelli clinici precedenti. 

Questa nuova way of thinking si fonda sull’idea di “mente contestuale”.

Come ha sostenuto Bateson, anticipando di decenni ricerche neuropsicologiche recenti, la mente non è racchiusa nell’epidermide. I processi mentali sono costruiti e mantenuti nell’interazione con altre persone

La stessa psicopatologia, anche quella più grave, è vista da questo modello come un comportamento comunicativo adeguato al contesto in cui si sviluppa. E, naturalmente, per comprenderne il significato e per creare il processo di cambiamento bisogna allargare il campo di osservazione ai contesti di cui l’individuo è parte.

Il focus delle scuole ad orientamento sistemico-relazionale è:

  • sulle relazioni familiari e di coppia 
  • sui pattern interattivi disfunzionali e sulle narrative che si costruiscono assieme agli altri membri della famiglia che amplificano i problemi e creano psicopatologie
  • su presente, passato e futuro. I pensieri, i modi di sentire che ci guidano nel presente costruiscono il nostro passato non meno delle proiezioni future. I processi mnestici sono regolati da quello che le persone pensano e sentono nel qui ed ora e si trasformano nel corso della terapia
  • sui processi di cambiamento attraverso la costruzione di nuove narrative e di esperienze, pianificate nel contesto terapeutico, e sperimentate fuori dal setting psicoterapeutico.

Queste terapie, pur avendo obiettivi trasformativi ambiziosi, sono trattamenti abbastanza brevi. L’idea che le anima è che, rimossi i vincoli che impediscono alle risorse individuali e familiari di emergere, le persone siano in grado di trovare soluzioni creative ai loro problemi. 

Per questo viene spesso lasciato un intervallo abbastanza lungo tra una seduta e l’altra. L’obiettivo è consentire all’iniziativa e alla creatività delle persone e dei nuclei familiari a cui appartengono di esprimersi autonomamente.

Punti di forza: è flessibile, applicabile a servizi, contesti, problemi, format diversi e a pressochè tutte le psicopatologie. Dispone di un un modello globale di funzionamento della mente e del comportamento umano

Punti di debolezza: la sua applicazione ottimale prevede lavoro in equipe, specchio unidirezionale e videoregistrazioni, non è facilmente manualizzabile.

Queste sono le caratteristiche dei 3 principali modelli e approcci alla psicoterapia.

Abbiamo cercato di offrirti uno spaccato sulle diverse metodologie e sui punti di forza e di debolezza di ogni approccio.

Ti abbiamo dato una base ed un punto d’inizio per orientarti in questa difficile scelta.

Ora non resta che lasciarti guidare dal tuo cuore, dalla passione e dalle tue esperienze di vita.

Una volta scelto il modello? Ecco 6 consigli utili su come scegliere la scuola di psicoterapia

Scelto il modello sei già a buon punto! Hai dato una prima fondamentale risposta alla domanda “come scegliere la scuola di psicoterapia?”.

Le scuole di psicoterapia sono però estremamente diverse una dall’altra anche all’interno dello stesso modello. La tua ricerca non finisce qui, anzi, inizia proprio ora che hai circoscritto l’ambito su cui informarti.

Ecco alcuni consigli utili che potrebbero aiutarti ad orientarti nella scelta.

1. La pratica è importante! Scegli una scuola di psicoterapia che ti introduca subito nella professione

Informati sul percorso formativo e sul tipo di didattica della scuola e scegli scuole di psicoterapia che ti preparino a lavorare:

  • con un’ampia gamma di problemi
  • con una gamma di clienti altrettanto ampia
  • in vari tipi di servizi
  • in setting diversi (individuale, familiare…)

Una scuola che ti dia una preparazione settoriale e molto specifica, ad esempio tutta focalizzata sui bambini o sulla terapia familiare o sessuale, può essere una risorsa per il tuo inserimento professionale ma anche un pesante vincolo che può precludere occasioni di lavoro e esperienze professionali future.E soprattutto analizza il tipo di didattica. Non deve ripetere l’esperienza universitaria, deve essere una didattica attiva dove la pratica precede la teoria.

2. Partecipa agli open day e fai domande ai docenti

Come fai a scegliere la scuola di psicoterapia se non ti informi?

É indispensabile che tu legga e analizzi con attenzione i siti delle scuole di psicoterapia dell’orientamento scelto. Possono esserci tante informazioni che potrebbero chiarirti le idee.

Anche gli open day sono molto importanti in quanto puoi vedere più da vicino la realtà in cui sarai inserito e prenderne parte. Ormai quasi tutte le scuole di psicoterapia ne organizzano uno.Partecipa! Non è tempo sprecato! E, soprattutto, assumi un ruolo attivo: fai domande e chiedi chiarimenti.

3. Chiedi consiglio ad allievi e ex allievi ormai terapeuti in carriera

Fatti spiegare bene dagli allievi e dai terapeuti che si sono formati nelle scuole dell’indirizzo che hai scelto:

  • come è organizzata la scuola
  • cosa stanno imparando o hanno imparato.

Osserva con attenzione: 

  • come ti parlano della scuola di psicoterapia che stanno frequentando o che hanno frequentato
  • se ti sembrano entusiasti 
  • se ti sembrano competenti.

Gli allievi possono sicuramente darti un ottimo supporto su come scegliere la scuola di psicoterapia. Questi contatti sono importanti perché i docenti delle scuole di psicoterapia hanno un punto di vista necessariamente diverso da te che stai cercando la scuola di psicoterapia. Gli allievi o anche gli ex allievi esprimono, invece, un punto di vista più vicino al tuo.

4. Non farti condizionare dai costi di iscrizione

La tua affermazione professionale dipenderà più dalle competenze che acquisirai che dal possesso del diploma.

Quindi scegli la scuola che ti dia più garanzie di farti acquisire competenze e professionalità!

Una scuola che ti faccia accedere più velocemente al mondo del lavoro.

Non farti condizionare dai costi di iscrizione e frequenza, ma dai un’occhiata ai professionisti e ai docenti che ci lavorano all’interno.

5. Capisci se la scuola ha un network scientifico e professionale nazionale e internazionale

Evita le scuole ripiegate entro un sapere localistico. Privilegia quelle aperte al confronto.

Se la scuola di psicoterapia che sceglierai dispone di una folta rete di relazioni e gode di stima nel campo della psicoterapia, anche tu ti troverai inserito in un mondo professionale ricco di stimoli, di occasioni di lavoro e di crescita

Quanto più esteso è il network scientifico e professionale quanto sarà per te più facile trovare lavoro.

Come capirlo?

  • Dai un’occhiata all’esperienza clinica e alle pubblicazioni dei docenti della scuola
  • Leggi le loro pubblicazioni, almeno quelle più importanti
  • Controlla che non sia solo un centro di formazione ma anche un centro clinico, in cui si svolge un’attività psicoterapeutica
  • Verifica che sia un istituto in cui si fa ricerca
  • Accertati che sia inserita in una rete internazionale. Una scuola di psicoterapia che sia inserita in un network internazionale va preferita. Globalizzazione e internazionalizzazione sono dei trend ineludibili che potrebbero fornirti importanti occasioni di inserimento professionale.

6. Scegli la scuola di psicoterapia in sintonia con te e con la tua storia

Tenuto conto di tutti questi aspetti, come scegliere la scuola di psicoterapia che valorizzerà le tue risorse? Guarda dentro di te e ascolta le vibrazioni del tuo cuore.

La scuola di psicoterapia, mentre ti insegna un mestiere, ti fornisce nuovi occhi con cui vedere la realtà personale e relazionale di cui sei parte.

L’esperienza che vivrai sarà anche un’esperienza che, prima di tutto, trasformerà te stesso.

Deve quindi scattare in te una sorta di innamoramento.

La scuola di psicoterapia sistemico relazionale EIST: questa è un’occasione per conoscerci meglio

Questo articolo è opera della scuola di psicoterapia sistemico relazionale EIST.

Siamo orgogliosi della nostra scuola, è un’eccellenza! Qui non ne abbiamo parlato perché abbiamo cercato di darti una mano ad affrontare questa decisione che determinerà il tuo futuro professionale. 

Se sei interessato alle psicoterapie sistemico-relazionali ti consigliamo caldamente di conoscerci meglio. Ne vale la pena! Potrai così verificare se la nostra proposta corrisponde a te, a come sei, alle tue attitudini e alle tue aspettative. 

Clicca sul pulsante qui in basso per leggere l’articolo e scoprire di più sulla scuola di psicoterapia sistemico relazionale EIST.

Forse potrà scattare finalmente la scintilla!

scuola di psicoterapia

La scuola di psicoterapia ti insegna un mestiere: la professione di psicoterapeuta.

Che tu abbia frequentato i corsi di psicologia, ad esempio, all’Università Bicocca o alla Cattolica conterà relativamente poco ai fini della tua futura professione di psicoterapeuta.

I corsi universitari in psicologia, come nelle altre discipline, forniscono un background culturale, una competenza generale sulla psicologia e i suoi vari campi.

Questo non giocherà un ruolo decisivo per il tipo di psicoterapeuta che diventerai!

La scuola di psicoterapia, mentre ti insegna un mestiere, ti fornisce nuovi occhi con cui vedere la realtà personale e relazionale di cui sei parte.

In questo articolo ti introdurremo nei meccanismi di scelta della scuola di psicoterapia e ti faremo capire come EIST può farti diventare il professionista che tanto speravi.

Indice

Scuola di psicoterapia: una scelta difficile

Perchè EIST è una scuola eccellente di psicoterapia ad orientamento sistemico relazionale

La didattica EIST: un nuovo modo di fare formazione

Cosa imparerai nella nostra scuola di specializzazione in psicoterapia sistemico relazionale?

Impararai l’abc della psicopatologia e della diagnosi

La scuola di psicoterapia EIST non è una scuola di terapia familiare

Imparerai ad utilizzare percorsi terapeutici diversi in rapporto alla psicopatologia e alla semantica della famiglia

Una forma di terapia che cambia la storia narrata del passato dell’individuo e della famiglia

Una terapia che non fa affidamento solo sulle parole ma introduce l’azione attraverso prescrizioni e esperienze concrete

Scuola di psicoterapia EIST: un’esperienza formativa che cambierà il tuo mindset

Esplorazione della tua storia familiare e delle tue relazioni personali

L’allievo al centro del suo percorso formativo

I docenti della scuola di psicoterapia EIST: imparerai dai migliori psicoterapeuti sistemici

Il supporto e le supervisioni dei nostri docenti e non solo

La partecipazione alla ricerca

Il network internazionale EIST

Il programma: percorso formativo e didattica attiva della scuola di psicoterapia EIST

Giorni ed orari delle attività

Seminari e workshop

Il tirocinio con gli enti pubblici e privati convenzionati

Le sedi delle nostre scuole di specializzazione in psicoterapia sistemico relazionale EIST

La scuola di psicoterapia di Milano

La nuova sede di Bergamo

Come diventare psicoterapeuta con EIST?

9 motivi per scegliere la scuola di psicoterapia EIST

Scuola di psicoterapia: una scelta difficile

La scelta della scuola di psicoterapia è un momento importante per i giovani medici e psicologi che, terminata l’esperienza di tirocinio e superato l’esame di stato, devono specializzarsi per diventare dei futuri psicoterapeuti professionisti. 

Tieni conto che le scuole di psicoterapia sono molto diverse una dall’altra, anche se hanno lo stesso orientamento clinico.

Quindi cerca di fare la scelta giusta! Questa scelta determina il professionista che diventerai!

Su come scegliere la scuola di psicoterapia ne abbiamo parlato in maniera approfondita in questo articolo. Buona lettura!

Perchè EIST è una scuola eccellente di psicoterapia ad orientamento sistemico relazionale

Fondata da Valeria Ugazio, la scuola di psicoterapia sistemico relazionale EIST ti immette subito nell’attività clinico-terapeutica.

Già dalla prima settimana intensiva, con cui si apre il corso, verrai introdotto attraverso casi clinici nel way of thinking del pensiero sistemico. 

Lavorerai con videoregistrazioni, sintesi e trascritti di sedute e potrai già assistere in diretta a sedute individuali, di coppia o familiari.

Inoltre, potrai metterti in gioco direttamente con esercizi di role-playing e inizierai la formazione personale

Attraverso questa prima settimana intensiva comincerai a vedere i rapporti interpersonali e le emozioni con occhi nuovi!

La didattica EIST: un nuovo modo di fare formazione

Nella scuola di psicoterapia EIST, sperimenterai la didattica induttiva in cui:

  • l’esempio concreto e la pratica precedono la teoria;
  • l’attenzione alla tecnica e alla strategia terapeutica, anticipano la riflessione sui presupposti che guidano le scelte cliniche;
  • ogni concetto, ogni intervento, ogni tecnica è illustrato e spiegato attraverso esercitazioni, simulazioni, lavoro individuale e di gruppo;
  • già dal primo anno, l’osservazione e la discussione di sedute in diretta, ti permetteranno di cimentarti con un’attività clinica che non è stata preventivamente scelta e pensata per la didattica, ma è così come si presenta nella normale attività professionale; 
  • il lavoro clinico sulla casistica che i terapeuti in formazione affrontano durante il tirocinio, la propria pratica privata o nei servizi è costantemente oggetto di supervisioni oltre che essere utilizzati come materiale clinico esemplificativo;
  • l’allievo viene informato degli obiettivi formativi che è bene che raggiunga anno per anno e stimolato e aiutato dalla figura del tutor a monitorare personalmente la sua formazione.

Queste attività sono il cuore di una didattica che non ripete in alcun modo l’esperienza universitaria perché il suo obiettivo è formare un professionista!

É una didattica attiva che mette al centro del percorso formativo l’allievo, le sue esigenze formative, le sue caratteristiche personali. 

Una parte importante dell’attività della nostra scuola di psicoterapia riguarda le caratteristiche personali dei nostri allievi, la storia familiare e individuale dentro la quale si sono formate.

L’obiettivo è rendere l’allievo consapevole dei propri stili relazionali e di come interagiscono con i pazienti.

Questa attività riflessiva, di conoscenza di se stessi, deve aiutare l’allievo a individuare le proprie risorse e i propri vincoli, e a trasformare gli stessi vincoli in risorse ai fini del processo terapeutico.

Cosa imparerai nella nostra scuola di specializzazione in psicoterapia sistemico relazionale?

Apprenderai una professione, quella di psicoterapeuta! 

La scuola ha un orientamento sistemico-relazionale, imparerai quindi a condurre terapie sistemiche individuali, familiari e di coppia

Acquisirai anche una conoscenza delle psicoterapie cognitiviste e degli sviluppi contemporanei della psicoanalisi grazie a:

  • a supervisioni congiunte in cui un docente della scuola, insieme ad un collega cognitivista o a uno psicoanalista, condurrà supervisioni di terapie individuali condotte da allievi della scuola 
  • seminari a più voci dove terapeuti sistemici, cognitivisti e psicoanalisti affrontano uno stesso tema
  • seminari in cui terapeuti cognitivisti o psicoanalisti affrontano un argomento specifico di cui hanno una riconosciuta competenza 

Ti farai così un’idea chiara delle differenze fra le psicoterapie sistemiche e le psicoterapie cognitiviste e a orientamento psicoanalitico. Questa conoscenza ti servirà molto quando dovrai interagire con colleghi di altro orientamento come accade di regola nei servizi, ma anche nella libera professione. Di questo te ne accorgerai già durante il tirocinio.

Esaminiamo ora in dettaglio quello che imparerai.

Imparerai l’abc della psicopatologia e della diagnosi

Già durante il percorso universitario avrai accumulato conoscenze sulla psicopatologia e sul processo diagnostico. 

La nostra scuola di psicoterapia ti aiuterà ad approfondire queste conoscenze. La psicopatologia e i contesti relazionali che lo alimentano sono al centro dell’interesse della nostra scuola di psicoterapia.

L’attenzione principale è alle quattro psicopatologie più diffuse:

  • disturbi alimentari;
  • disturbi dello spettro fobico;
  • disturbi ossessivo-compulsivi;
  • depressioni e altri disturbi dell’umore.

Ogni anno della scuola ha il focus su una di queste quattro psicopatologie.

Inoltre, verranno affrontati soprattutto nel primo biennio i disturbi più diffusi nei bambini:

  • obesità infantile e altri disturbi alimentari
  • enuresi ed encopresi
  • disturbi del sonno 
  • disturbi della condotta
  • disturbo da deficit dell’attenzione/iperattività (A.D.H.D.)
  • disturbi di apprendimento
  • fobie (fobia scolare, fobie degli animali, etc.)
  • disturbo ossessivo-compulsivo
  • disregolazione dell’umore
  • balbuzie, mutismo selettivo e altri disturbi della comunicazione
  • autismo
  • autolesionismo
  • bullismo
  • affido e adozione
  • abuso e violenza domestica

Mentre nel secondo biennio l’attenzione sarà rivolta anche ai:

  • i disturbi di personalità
  • i disturbi della condotta e delinquenza 
  • gli esordi psicotici nei giovani

 Molto impegno soprattutto nel primo biennio è dedicato a:

  • i processi di valutazione e la diagnosi individuale e relazionale nel contesto della consultazione sistemica;
  • uso dei test soprattutto quando il portatore del problema è il bambino.

La terapia non può prescindere dalla diagnosi. Ti insegneremo a costruire percorsi diagnostici coerenti con la prospettiva sistemica. 

La nostra scuola di psicoterapia ti offre competenze che riguardano l’intero percorso entro cui viene formulata la diagnosi, dalla prima telefonata del paziente alla restituzione finale.

Apprenderai una diagnosi e una valutazione capace:

  • di guidare il processo terapeutico;
  • di suggerire indicazioni precise per tribunali, scuole, comunità;
  • di rispondere in modo chiaro alle domande dei pazienti e delle loro famiglie, sempre più confusi dal proliferare di etichette diagnostiche, spesso prive di senso.

Questa capacità diagnostica trascende la diagnosi nosografica propria del DSM o dell’ICD e non ha nulla a che fare con l’etichettare o peggio discriminare chi ha problemi.

É una valutazione diagnostica esplicativo-relazionale che orienta il progetto terapeutico, indicando al clinico ciò che deve essere modificato e le risorse su cui può contare nel corso del processo di trasformazione.

1. Apprenderai i percorsi diagnostici personalizzati

La nostra scuola di psicoterapia ti insegnerà a personalizzare il percorso diagnostico. 

Questo cambia radicalmente in rapporto:

  • all’obiettivo per il quale viene effettuato
  • al contesto in cui avviene la consultazione
  • allo stadio di sviluppo del soggetto per il quale viene richiesto;
  • al soggetto che lo richiede (l’interessato, la famiglia, la scuola, il tribunale….)

2. Ti insegneremo cosa sono le diagnosi individuali sistemiche e quando vengono utilizzate

La diagnosi individuale sistemica esamina tutte le caratteristiche del soggetto, rilevabili attraverso il colloquio clinico e strumenti testistici. 

Ci sono due aspetti che distinguono la diagnosi individuale sistemica da altri tipi di diagnosi: 

  • le caratteristiche psicologiche individuali sono viste e analizzate in rapporto alla posizione del soggetto nei contesti a cui appartiene;
  • l’individuazione dell risorse anche in quei fattori che sembrano soltanto vincoli o deficit.

3. Imparerai le diagnosi relazionali

Il modello sistemico-relazionale è l’unico nel variegato panorama della psicoterapia ad aver elaborato un pensiero diagnostico capace di valutare non solo l’individuo ma anche contesti di cui è parte.

La diagnosi relazionale riguarda prima di tutto i contesti familiari di cui l’individuo è parte (nucleo di convivenza, famiglia di origine, famiglie di eventuali precedenti matrimoni) e le rispettive interazioni.

La diagnosi relazionale considera molte dimensioni, tra cui alleanze, coalizioni, confini, assi generazionali, coesione, etc., che vengono esaminate nella loro interazione.

Tiene conto dell’inviante, di tutte le agenzie e dei colleghi coinvolti nel caso, del pattern con cui il cliente e la sua famiglia si collegano alla terapia

4. Capirai come utilizzare i test nella consultazione sistemica

Nella nostra scuola di psicoterapia apprenderai un serie di test, sviluppati dall’approccio sistemico e che si ispirano ad esso. 

Ti insegneremo anche ad utilizzare e a integrare nella consultazione sistemica test che non appartengono alla tradizione sistemica, ma che possono essere utili e di supporto nel rispondere a quesiti specifici.

5. Una diagnosi relazionale e individuale che sfrutta anche le risorse rilevabili nel danno stesso

Il modello sistemico-relazionale è l’unico modello psicoterapeutico ad aver elaborato un pensiero diagnostico capace di individuare le risorse persino nelle esperienze traumatiche

Una parte considerevole della diagnosi individuale e relazionale è dedicata ad individuare queste risorse, preziose per il processo terapeutico.

6. Imparerai come comunicare la diagnosi e su cosa centrarti

É questo uno degli aspetti più affascinanti del processo diagnostico. 

La comunicazione della diagnosi deve essere utile a chi la riceve.

Alcuni colleghi chiesero a J. Haley, uno dei fondatori delle psicoterapie sistemiche: “Cosa faresti in un caso di legame simbiotico insolubile fra madre e figlio?” 

La risposta di J. Haley fu fulminante: “ Non permetterei mai che questo fosse il problema!”.

La scuola di psicoterapia EIST non è una scuola di terapia familiare

Nella scuola di psicoterapia EIST imparerai a condurre psicoterapie sistemiche individuali, oltre che terapie di coppia e familiari.

I trattamenti familiari e di coppia esprimono in modo emblematico alcuni assunti di base della tradizione sistemico-relazionale, tuttavia le psicoterapie sistemico-relazionali non si identificano con la psicoterapia della famiglia

Come ha in più occasioni sottolineato Valeria Ugazio, fondatrice della scuola di psicoterapia EIST, le psicoterapie sistemiche scaturiscono da una prospettiva terapeutica “la cui specificità consiste nella modalità con cui concepisce gli eventi mentali e la psicopatologia, e non semplicemente come una tecnica terapeutica rivolta al nucleo familiare”.

Non solo percorsi terapeutici individuali, familiari e di coppia

Chi coinvolgere nel trattamento – l’intera famiglia, un suo sottosistema, il singolo individuo – è un problema che attiene alla tecnica terapeutica. Imparerai ad affrontarlo e risolverlo nel corso della fase di consultazione che di regola precede il trattamento vero e proprio.

Per questo la nostra scuola di psicoterapia offre una formazione alle tre principali forme di trattamento psicoterapeutico:

  • individuale;
  • di coppia;
  • familiare. 

Il modello concettuale, il way of thinking, rimane lo stesso ma la tecnica terapeutica cambia molto a seconda del setting.

I profondi cambiamenti che il tessuto sociale ha conosciuto negli ultimi decenni accrescono l’interesse per i percorsi misti.

La separazione e il divorzio sono ormai diventati eventi normali del ciclo di vita, di conseguenza le famiglie ricomposte e segmentate in sottosistemi legalmente scissi sono sempre più presenti nella pratica clinica. 

Il coinvolgimento contemporaneo di tutti in questi assetti familiari può essere controindicato.

É oggi difficile ottenere l’impegno delle famiglie, anche di quelle che non hanno conosciuto separazioni, divorzi e ricomposizioni. 

Le famiglie che incontro nel mio lavoro clinico sono molto più disponibili, rispetto a vent’anni fa, a lasciarmi entrare nella loro storia, a rendermi partecipe dei problemi che riguardano la loro intimità. Ma è più difficile oggi, di quanto fosse in passato, mantenere il coinvolgimento di tutti in un’esperienza terapeutica di una certa durata. Genitori e figli, ma anche i fratelli tra loro si sentono meno responsabili gli uni verso gli altri, ciascuno ha un senso più acuto di impegno verso il proprio progetto di vita individuale. La stessa organizzazione pratica della vita nelle nostre società rende problematico un impegno terapeutico prolungato, tanto più per un altro membro della famiglia”(V. Ugazio,2006). 

É quanto sostiene la nostra direttrice scientifica da circa quindici anni. 

Oggi la globalizzazione ha reso questo trend ancora più evidente:

  • le famiglie con figli adolescenti e post adolescenti hanno spesso uno o due figli che studiano o lavorano all’estero;
  • spesso anche un genitore lavora lontano da casa;
  • sempre più frequenti sono le famiglie ricomposte.

Proprio per queste mutate situazioni sociali, la EIST si è dedicata fin dalla sua fondazione a perfezionare le strategie e le tecniche terapeutiche per le terapie individuali e i percorsi misti pianificati, riservando la terapia familiare classica soprattutto quando il paziente è un bambino. 

Per le stesse ragioni, la maggioranza dei terapeuti EIST lavora anche on line, specialmente per le terapie individuali e di coppia. La nostra scuola di psicoterapia fornisce indicazioni anche per questa modalità di terapia.

L’utilizzo sempre più frequente dei percorsi misti

La nostra scuola di psicoterapia fornisce tutti gli strumenti utili per la conduzione di “percorsi misti” in cui:

  • in un itinerario individuale, può essere inserita una fase di lavoro con la famiglia;
  • in una terapia familiare, può essere introdotta una fase di approfondimento individuale con un membro;
  • ad una terapia di coppia, può aggiungersi una fase di lavoro con i figli.

Non si tratta di terapie in cui si rende necessaria una modificazione del setting in rapporto ad eventi e a situazioni impreviste o imprevedibili al momento della scelta dell’intervento.

Queste terapie sono caratterizzate da una metodica specifica, che prevede e pianifica un’alternanza di setting già all’inizio del trattamento

Sono un po’ più complesse delle altre forme di trattamento, ma le imparerai perché ti serviranno molto!

Questi trattamenti misti pianificati si rivelano sempre più utili perché è difficile, e a volte persino inopportuno, coinvolgere l’intera famiglia per l’intero percorso terapeutico anche quando, come accade nei casi più gravi, il coinvolgimento della famiglia è essenziale.

Imparerai ad utilizzare percorsi terapeutici diversi in rapporto alla psicopatologia e alla semantica della famiglia

Nel secondo biennio, imparerai a differenziare il processo terapeutico in rapporto alla psicopatologia, al problema e al tipo di semantica per la quale viene richiesta la terapia.

Alcune storie terapeutiche possibili entro una semantica, nel senso di produttive, facili da attuare, capaci di stimolare il cambiamento, sono proibite per un’altra, nel senso che sono difficili da sviluppare, incapaci di promuovere le risorse, destinate a sollecitare dropout o circuiti disfunzionali” (V. Ugazio, 2012)

Molte delle differenze che sono richieste con psicopatologie e semantiche diverse derivano da differenze che riguardano la relazione terapeutica. 

Una ricerca recente che abbiamo condotto ha dimostrato che “I clienti con disturbi fobici, ossessivo-compulsivi, alimentari, depressivi e bipolari costruiscono la relazione terapeutica in modi piuttosto diversi, coerenti rispettivamente con la semantica di libertà, bontà, potere e appartenenza” (V.Ugazio, S.Guarnieri, P. Anselmi, D.Castelli, M. Pandolfi,2020).

La modulazione delle strategie terapeutiche in rapporto alla psicopatologia del paziente e alla semantica della famiglia è una specificità della EIST, frutto di un lavoro di ricerca clinica che ha preso le mosse dalla teoria delle polarità semantiche familiari (Ugazio, 1998-2012-2018) ed è stato condotto negli ultimi vent’anni da Valeria Ugazio e da alcuni dei docenti e ricercatori EIST, tra cui Laura Colangelo, Lisa Fellin, Ferdinando Salamino, Daniele Castelli, Stella Guarnieri, Marisa Pandolfi.

Una forma di terapia che cambia la storia narrata del passato dell’individuo e della famiglia

Non è possibile cambiare le esperienze che abbiamo vissuto nel corso della nostra vita.

Possiamo invece cambiare la storia che noi ci raccontiamo sul nostro passato.

Se lo faremo, nuovi eventi, fatti e esperienze dimenticate, emergeranno alla memoria.

Un indicatore particolarmente importante per capire se una terapia funziona è l’emergere nei pazienti – siano essi individui o coppie o famiglie – di nuovi ricordi di episodi relazionali, fatti, emozioni, interazioni che le vecchie narrative avevano spinto nell’oblio.

I nostri pazienti trasformano se stessi cambiando le storie che si raccontano sulle loro vite.

Grazie alla nostra scuola di psicoterapia sarai in grado di liberare i tuoi clienti da narrative soffocanti

Una delle competenze principali che acquisirai attraverso la nostra scuola di psicoterapia sarà aiutare le persone a liberarsi di narrative soffocanti.

Le narrative su se stessi, sul partner, sui familiari, sulla storia della famiglia che imprigionano i nostri pazienti entro le angustie del rancore, li consegnano alla paura e alla dipendenza, li isolano nel risentimento, li espongono alla rabbia e ai gesti autolesivi e devono essere abbandonate dai nostri clienti . 

Per poterle abbandonare è necessario elaborare nuove prospettive.

Attraverso la scuola di psicoterapia imparerai a costruire assieme alle persone che si rivolgeranno a te nuovi punti di vista capaci di rompere l’isolamento e l’emarginazione, di far superare loro paure e dipendenze, di aprire nuove e più funzionali relazioni.

Una terapia che non fa affidamento solo sulle parole ma introduce l’azione attraverso prescrizioni e esperienze concrete

Le psicoterapie sistemiche, soprattutto negli ultimi trent’anni, hanno spostato l’attenzione dagli aspetti pragmatici della comunicazione a quelli semantici, da quello che le persone fanno nel corso delle interazioni reciproche ai significati che attribuiscono al comportamento interattivo.

La nostra scuola di psicoterapia dà una grande importanza agli interventi di ristrutturazione semantica. 

Valeria Ugazio ha elaborato la teoria delle polarità semantiche familiari (Ugazio, 1998-2012-2018) che è un modello sistemico di interpretazione della personalità e dei suoi sviluppi psicopatologici che si fonda proprio sui significati e sulle emozioni che ne sono alla base. 

Tuttavia la scuola ritiene parimente importanti le tecniche che fanno leva sul comportamento, sull’azione.

Imparerai un approccio pragmatico alla psicoterapia

La nostra scuola di psicoterapia è ben lontana dal costruttivismo razionalistico e cognitivizzante, ma anche da un costruzionismo che fa troppo affidamento sulla parola, sulla storia raccontata. 

Si inserisce, con elementi di sostanziale novità, nella tradizione sistemico-relazionale aperta da Gregory Bateson e dalla scuola di Palo Alto e non ne ha dimenticato la lezione!

Per questo, soprattutto durante i primi due anni della nostra scuola di psicoterapia, apprenderai concetti e interventi tipici dell’approccio pragmatico di Watzlawick, Haley, Selvini Palazzoli, Minuchin.

Questo approccio, che ha caratterizzato il modello sistemico alle sue origini, è assai poco interessato alla storia raccontata.

Al contrario è tutto focalizzato su quanto le persone fanno nel qui ed ora delle loro interazioni reciproche.

Ovviamente, ti insegneremo una versione aggiornata e rivista dell’approccio pragmatico. 

Oltre alle prescrizioni comportamentali, che sono tra gli interventi più tipici dell’approccio pragmatico, imparerai a costruire e a inserire nel processo terapeutico le esperienze falsificanti che recuperano la dimensione del fare entro una prospettiva costruzionista.

I processi di costruzione e ricostruzione dei significati mettono in gioco l’azione non meno della parola, tanto i livelli taciti di ordinamento dell’esperienza, quanto i processi consapevoli di pensiero (convinzioni, sistemi di credenza, aspettative, etc.). Rimanere ancorati ad uno solo di questi livelli può essere fortemente limitante” ( Ugazio & Ferrario, 1991)

Scuola di psicoterapia EIST: un’esperienza formativa che cambierà il tuo mindset 

Attraverso la frequentazione della scuola di psicoterapia imparerai, non soltanto a trasformare le vite delle persone che si rivolgeranno a te, ma cambierai te stesso.

Grazie all’esperienza formativa che farai, guarderai con occhi nuovi le tue relazioni con la famiglia di origine, con il tuo partner, la tua storia.

Esplorazione della tua storia familiare e delle tue relazioni personali

Questo percorso trasformativo avverrà prima di tutto esplorando la tua storia individuale e familiare

Nel primo biennio:

  • lavorerai sulle motivazioni che ti hanno indotto a scegliere una professione, quella di psicoterapeuta, per molti aspetti particolare;
  • scoprirai come le tue caratteristiche personali siano connesse, in modo a volte imprevisto e sorprendente, a quelle di altri membri della tua famiglia;
  • esplorerai il modo di costruire il significato della tua famiglia e le emozioni che lo alimentano e che di conseguenza caratterizzano il tuo modo di sentire.

Nel secondo biennio:

  • lavorerai su come le tue caratteristiche personali, maturate entro la famiglia nucleare ma anche in altri contesti emotivamente importanti per te, interagiscono con pazienti con patologie e mondi semantici diversi. 
  • esplorerai le ragioni di eventuali impasse con certe tipologie di pazienti e famiglie;
  • capirai perché ti senti più a tuo agio in alcuni setting, ad esempio di coppia, anziché in altri, ad esempio individuali o familiari.

L’allievo al centro del suo percorso formativo

Il fatto che tu stesso monitorerai il tuo percorso formativo e i suoi obiettivi contribuirà a rendere trasformativa l’esperienza della nostra scuola di psicoterapia. 

Non sarai mai trattato come uno studente, ma sarai a tutti gli effetti considerato un collega che sta formandosi con l’aiuto di colleghi esperti.

Gregory Bateson (1972) ci ha messo in guardia sui rischi di una formazione troppo lunga attraverso il concetto di “deutero-apprendimento”: apprendendo qualsiasi cosa, qualsiasi contenuto, non apprendiamo soltanto quel contenuto conoscitivo ma anche lo schema di interazione entro il quale quella conoscenza viene trasmessa.

Se continuassimo a trattarti come uno studente universitario, rischieresti di diventare alla fine del percorso formativo un bravo studente universitario anziché un bravo psicoterapeuta!

Sarebbe un esito davvero negativo perché le caratteristiche che un terapeuta competente deve possedere sono ben diverse da quelle di uno studente!

Proprio per questo cerchiamo quanto più possibile di trasmetterti le conoscenze attraverso relazioni collaborative dove i docenti della scuola sono colleghi esperti al tuo fianco che ti aiutano a raggiungere i tuoi obiettivi. 

Assieme a loro valuterai il raggiungimento degli obiettivi e le eventuali difficoltà riscontrate. Se è necessario, modificherai con il loro aiuto gli obiettivi e le modalità per raggiungerli.

La nostra scuola di psicoterapia ti aiuterà a trovare il tuo personalissimo stile professionale e psicoterapeutico.

Non vogliamo in alcun modo formare psicoterapeuti omologati da uno stesso stile.

Ciascuno deve trovare nel corso dei quattro anni della frequenza della scuola di psicoterapia un proprio stile personale che valorizzi le proprie risorse e renda funzionali alla terapia anche i propri vincoli. 

La nostra scuola di psicoterapia ti insegna un way of thinking e anche tantissime tecniche terapeutiche. Questo patrimonio è comune a tutti i colleghi che hanno frequentato la nostra scuola. Ma la scuola ti aiuta anche a sviluppare il tuo modo personalissimo di essere psicoterapeuta che sarà diverso da quello dei tuoi maestri. 

Per noi questo è un punto importante!

Osserva il modo di vivere la professione e di lavorare dei colleghi che si sono formati presso la nostra scuola, molti hanno ormai acquisito una notorietà anche sui social. Seguili sui social, attraverso i loro scritti e le loro interviste. Verificherai tu stesso quanto sono diversi.

Ecco il TEDx del nostro ex allievo Luca Mazzuchelli, ora specialista e speaker affermato sulla scena psicoterapeutica nazionale e internazionale. Lui stesso vi parla di quanto sia cambiato.

Il cambiamento è ovviamente un punto centrale per la formazione EIST.

E guardate questo video di Ferdinando Salamino. Anche lui ex allievo EIST, anche lui parla di cambiamento. É Luca Mazzuccheli ad intervistarlo. Era il 2013. Notate quanto sono diversi, anche se entrambi competenti, e quanta strada hanno fatto entrambi in mondi diversi! 

Porre l’allievo al centro del suo percorso formativo significa per noi prima di tutto aiutarlo a sviluppare un proprio irripetibile stile psicoterapeutico che valorizzi le proprie risorse personali

I docenti della scuola di psicoterapia EIST: imparerai dai migliori psicoterapeuti sistemici

docenti scuola di psicoterapia EIST

La ricchezza maggiore della nostra scuola di psicoterapia sono i suoi docenti. 

Dai un’occhiata ai loro CV e te ne renderai conto!

Clicca sul seguente link per avere un’idea:

I docenti della scuola di psicoterapia EIST

Sono tutti psicoterapeuti estremamente competenti e con una lunga esperienza. 

Hanno lavorato o lavorano in contesti diversi:

La maggior parte di loro hanno ricevuto la loro formazione alla Eist. 

I docenti senior, come Valeria Ugazio, la fondatrice e direttrice della scuola, e Maurizio Viaro hanno preso parte attiva, fin dalle sue origini, al Milan Approach lavorando e scrivendo con Mara Selvini Palazzoli, che di tale approccio è stata la fondatrice.

Molti dei nostri docenti sono anche ricercatori, oltre che clinici , e cercano di sviluppare il modello terapeutico appreso in nuove direzioni.

Tre di loro insegnano e fanno clinica in Università britanniche: Lisa Fellin a East London, Ferdinando Salamino e Elisa Gusmini a Northampton.

I temi principali su cui la scuola ha dato contributi creativi, riconosciuti a livello nazionale e internazionale sono:

  • disturbi alimentari e strategie terapeutiche con cui affrontarli (Valeria Ugazio, Maurizio Viaro, Lisa Fellin, Manuela Genchi) 
  • disturbi ossessivo-compulsivi e strategie terapeutiche per il loro trattamento (Valeria Ugazio) 
  • disturbi fobici e strategie terapeutiche per affrontarli (Valeria Ugazio) 
  • depressioni e disturbi dell’umore e strategie terapeutiche per superarli (Valeria Ugazio, Ferdinando Salamino)
  • terapia di coppia (Valeria Ugazio, Lisa Fellin, Ferdinando Salamino, Elisa Gusmini)
  • relazione terapeutica (Valeria Ugazio)
  • violenza intra-familiare (Lisa Fellin)
  • adozione (Ferdinando Salamino, Elisa Gusmini)
  • narcisismo e disturbi di personalità border (Laura Colangelo,Gabriella Gandino) 
  • lutto (Federica Azzetta)
  • ermeneutica sistemica (Valeria Ugazio, Lisa Fellin)
  • terapia familiare con bambini (Maurizio Viaro, Ferdinando Salamino, Elisa Gusmini Edoardo Perini)
  • difficoltà scolastiche e consultazioni quando la scuola è l’inviante o il committente (Edoardo Perini)
  • psicoterapia con giovani delinquenti o ragazzi difficili (Marco Schneider)
  • analisi semantica (Valeria Ugazio, Lisa Fellin)
  • analisi conversazionale (Maurizio Viaro)

Alcuni di questi contributi sono espressione del modello della personalità e dei suoi sviluppi psicopatologici elaborato da Valeria Ugazio, altri sono elaborazioni sistemiche non direttamente collegate al modello delle polarità semantiche familiari.

Il supporto e le supervisioni dei nostri docenti e non solo

Le supervisioni iniziano dal primo anno e hanno naturalmente un ruolo centrale in tutto il percorso formativo. Oltre alle normali supervisioni, in cui l’allievo presenta un caso che sta trattando ad un docente, le nostra scuola di psicoterapia ne prevede altre due forme:

1. Supervisioni on line sul processo terapeutico 

Queste supervisioni, ideate e condotte da Maurizio Viaro, ti consentono di essere seguito per tutto il processo terapeutico.

Avrai Maurizio Viaro, uno psicoterapeuta con competenze e esperienza difficilmente eguagliabile, che ti assisterà per tutto l’iter terapeutico, ma anche i tuoi colleghi di corso potranno darti suggerimenti e idee.

2. Supervisioni congiunte con colleghi di altro indirizzo psicoterapeutico

Potrai essere protagonista e assistere a supervisioni congiunte in cui il caso portato in supervisione da te o da un altro collega viene discusso congiuntamente da un docente della nostra scuola con un collega cognitivista o con uno psicoanalista.

Solitamente discutiamo con i colleghi di altri orientamenti casi di psicoterapie individuali e scegliamo i nostri interlocutori fra i leader delle psicoterapie cognitive o della psicoanalisi.

Hanno fatto spesso supervisioni congiunte con noi tra gli altri: Franco Borgogno, Giancarlo Dimaggio, Maurizio Dodet, Francesco Mancini, Antonio Semerari, Fabio Veglia.

La partecipazione alla ricerca

La EIST è un centro di ricerca collegato sia a centri di ricerca universitari e non, italiani e internazionali. Tutti i docenti della scuola, molti dei quali sono ricercatori oltre che psicoterapeuti, tengono conto nel loro insegnamento dei risultati della ricerca sulla psicoterapia. 

Sarai quindi informato sul dibattito internazionale in tema di ricerca sulla psicoterapia, particolarmente ricco a proposito dei risultati delle psicoterapie, dei metodi di valutazione dei risultati della psicoterapia, della relazione e dell’alleanza terapeutica.

Non ti insegneremo, invece, a diventare un ricercatore.

La nostra scuola di psicoterapia ti insegna una professione, quella di psicoterapeuta, non quella di ricercatore. Tuttavia, saremo felici di accoglierti nei nostri gruppi di ricerca. Puoi fare ricerca con noi. 

Durante il secondo biennio dedicheremo un modulo della scuola ad insegnarti i metodi qualitativi applicabili ai single case. Si tratta del tipo di ricerca più vicina alla clinica. 

Se imparerai ad applicare i metodi qualitativi a casi clinici potrai far sentire la tua voce a livello internazionale. La conoscenza dei metodi qualitativi e la loro applicazioni a trascrizioni di sedute terapeutiche ti permette di fare ricerche pubblicabili su riviste del nostro settore con audience internazionale.

Non è facile pubblicare su riviste accreditate ma noi ti aiuteremo assistendoti nella stesura di eventuali articoli anche quando avrai terminato la scuola. Ci teniamo molto che i nostri colleghi e psicoterapeuti formati alla EIST partecipino al dibattito internazionale con articoli, libri, loro contributi a conferenze, convegni e workshop.

Il network internazionale EIST

Uno degli asset della nostra scuola di psicoterapia è la presenza di un network di relazioni internazionali che chi di voi sa l’inglese può utilizzare a pieno.

Abbiamo relazioni e collaborazioni in gran parte del mondo. 

Gli scambi sono particolarmente intensi con la Gran Bretagna, la Germania, l’Irlanda, la Svizzera e pressoché tutti gli altri Paesi europei, con gli Stati Uniti, il Canada, e l’America Latina.

A Città del Messico, nella città universitaria, Valeria Ugazio, Ferdinando Salamino, Elisa Gusmini e Lisa Fellin stanno, ad esempio, tenendo master sul modello delle polarità semantiche familiari.

Tre dei nostri docenti, Lisa Fellin (East London University), Elisa Gusmini e Ferdinando Salamino (University of Northampton), insegnano ormai da diversi anni in Università britanniche e svolgono attività clinico-terapeutiche in Inghilterra.

Stiamo attualmente svolgendo una ricerca sulle coppie interculturali con il London Intercultural Couple Centre diretto da Reennee Singh

Le iniziative internazionali in cui siamo coinvolte sono molte, queste sono soltanto alcuni esempi.

Partecipiamo al board e alla redazione scientifica di molte riviste internazionali tra cui: Journal of family therapy, Journal of constructivist psychology, Contemporary family therapy, TPM. Testing, Psychometrics and Methodology in Applied Psychology 

Siamo parte di pressoché tutte le società internazionali di terapie sistemiche e familiari.

Il programma: percorso formativo e didattica attiva della scuola di psicoterapia EIST

Cliccando questo link trovi il programma completo suddiviso per anno.

Giorni ed orari delle attività

Tutte le attività formative sono infrasettimanali: 

  • il primo anno il lunedì;
  • il secondo anno il mercoledì;
  • il terzo il giovedì;
  • il quarto il venerdì. 

I seminari si svolgono il sabato o il venerdì o, quelli più lunghi, venerdì e sabato. 

La settimana in cui ci sono seminari non c’è lezione.

Le lezioni sono di regola sospese in luglio e in agosto, salvo recuperi.

L’orario è dalle 9.00 alle 18.00 con un ora di intervallo per il lunch

Seminari e workshop

Organizziamo due tipi differenti di seminari e workshop:

1. Finestre sul mondo

Chiamiamo così i seminari e workshop che vengono tenuti da colleghi di orientamento cognitivista o psicoanalitico, o con orientamento sistemico ma con un approccio diverso dal nostro.

In questi seminari viene presentata una proposta terapeutica o interpretativa innovativa su una psicopatologia o su un problema o su una tecnica specifica.

La nostra scuola di psicoterapia ritiene interessante proporre differenti approcci come oggetto di dibattito.

2. Nuove proposte

Sono seminari o workshop in cui uno o più docenti EIST o e colleghi che si sono formati alla EIST presentano una proposta nuova, che hanno sviluppato recentemente, su un tema specifico.

Spesso questi seminari sono a più voci e coinvolgono colleghi di altri orientamenti come discussant o come co-protagonisti. 

Questi seminari si svolgono il venerdì o il sabato, quelli più lunghi venerdì e sabato, e sono in genere aperti (non sempre) agli ex allievi e ai colleghi interessati.

Il tirocinio con gli enti pubblici e privati convenzionati

Il tirocinio della nostra scuola di psicoterapia, come per tutte le altre scuole di psicoterapia, deve essere svolto presso strutture pubbliche e/o private accreditate dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN) in cui l’allievo possa fare esperienza della specificità del proprio modello, come previsto dall’articolo 8 del Regolamento ministeriale 509/1998.

La EIST ha stipulato più di 50 convenzioni con sedi idonee per lo svolgimento del tirocinio. La maggioranza sono in Lombardia, ma non poche sono in Piemonte, Emilia Romagna, Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia. 

Puoi visualizzare l’elenco delle strutture QUI.

La nostra scuola di psicoterapia è disponibile ad attivare altre convenzioni suggerite dagli allievi purchè l’esperienza offerta dalla sede sia conforme ai requisiti ministeriali e consona al modello sistemico.

Le sedi delle nostre scuole di specializzazione in psicoterapia sistemico relazionale EIST

La scuola di specializzazione in terapia sistemica ha due corsi a Milano e a Bergamo, entrambi riconosciuti e abilitati dal MIUR (con D.M. 9.07.2001, G.U. n°238 del 12.10.2001 per la sede di Milano e con D.M. 7.12.2005, G.U. n°.295 del 20.12.2005 per la sede di Bergamo).

La scuola di psicoterapia di Milano

Consolidata ormai da un’esperienza quasi ventennale, ha formato più di 300 psicoterapeuti, tutti molto attivi nella professione, impegnati in molti campi e servizi diversi.

Il 87% degli psicoterapeuti EIST svolge almeno 20 ore la settimana come psicoterapeuta nel proprio studio privato o entro strutture private o pubbliche. L’80% di questi, accanto all’attività psicoterapeutica, svolge attività professionali come psicologo

Alcuni di loro sono molti molto noti entro il nostro mondo professionale e anche presso il grande pubblico. Sono tanti i nostri ex-allievi che hanno acquisito posizione di rilievo e di responsabilità.

Non pochi insegnano nelle Università italiane o dirigono centri clinici e di ricerca.

La nuova sede di Bergamo

Aprirà a gennaio 2021. É un atto di coraggio e un’espressione di affetto aprirla in una data come questa. Bergamo è una delle città che più è stata provata dalla pandemia.

Da tanti anni volevamo aprire una sede a Bergamo perchè è una città dove abbiamo molti dei nostri docenti ed ex-allievi. 

Valeria Ugazio, la direttrice della scuola ha insegnato dal 2002 nell’Università di questa città contribuendo a creare i corsi di psicologia e a formare tanti colleghi psicologi. 

Abbiamo preso la decisione di aprirla proprio alle soglie del 2021 perché crediamo in Bergamo e vogliamo insieme ai nostri colleghi bergamaschi dare un piccolo contributo alla rinascita della città. 

Faremo, infatti, molte iniziative che coinvolgeranno i colleghi psicoterapeuti e la cittadinanza.

Come diventare psicoterapeuta con EIST?

studenti scuola di psicoterapia eist

Diventare il prossimo psicoterapeuta EIST è semplicissimo!

Continua a leggere l’articolo e scopri come entrare a far parte della nostra scuola di psicoterapia.

1. Requisiti di ammissione alla scuola di psicoterapia

  • devi esserti laureato in Psicologia o in Medicina e Chirurgia 
  • devi possedere l’abilitazione all’esercizio della professione

Per scoprire il percorso formativo e l’iter per diventare un futuro psicoterapeuta ti consigliamo di approfondire l’argomento con il seguente articolo:

Come diventare psicoterapeuta con EIST

2. Domanda di ammissione alla scuola di psicoterapia EIST

É necessario che ci mandi via mail, per posta ordinaria oppure di persona (così puoi dare anche un’occhiata alle nostre sedi):

  • la domanda di ammissione indirizzata alla direttrice della scuola
  • il curriculum dettagliato

Oppure clicca sul pulsante qui in basso e compila il form!

3. Colloquio di selezione

Successivamente sarai invitato ad un colloquio con la direttrice della nostra scuola di specializzazione o con un altro docente, durante il quale valuteremo insieme:

  • le tue motivazioni professionali e personali ad iniziare un percorso con noi
  • quanto il corso corrisponde o, al contrario, si discosta dalle tue aspettative
  • quanto la prassi terapeutica sistemica è congeniale al tuo modo di essere e di intendere la professione. 

4. Si può diventare psicoterapeuta a 40 anni?

Certamente! L’esperienza professionale e personale che avrai acquisito ti sarà di grande aiuto nel diventare psicoterapeuta. 

La scuola ti fornisce nuovi occhi con cui comprendere il comportamento delle persone, ti fornisce tanti strumenti per aiutare persone estremamente diverse a risolvere i problemi che le travagliano. Questa conoscenza tecnica va comunque applicata ad una situazione umana che deve essere capita. 

L’esperienza che avrai acquisito ti aiuterà molto a comprendere le situazioni che via via dovrai affrontare. 

Per questo, i tuoi quarant’anni saranno un titolo preferenziale per la tua ammissione alla scuola.

5. I criteri di selezione per accedere alla scuola di psicoterapia

Ecco come scegliamo i nostri futuri allievi:

  • motivazione alla professione di psicoterapeuta 
  • interesse verso le psicoterapie sistemiche
  • conoscenza della scuola e della sua proposta didattica attraverso la partecipazione a open day, la lettura di pubblicazioni, l’ascolto di interviste e soprattutto attraverso i suoi allievi ed ex allievi
  • esperienze professionali o di tirocinio o di volontariato in campo clinico

Questi sono per noi i criteri più importanti. Naturalmente, valutiamo anche altri aspetti tra cui il curriculum universitario, la tesi di argomento clinico e altre esperienze professionalizzanti.

Ma ciò che davvero conta è la motivazione e la sintonia fra la nostra proposta e le tue aspettative.

9 motivi per scegliere la scuola di psicoterapia EIST

Quindi, arrivati alla fine, vogliamo fare un recap e darti una mano a scegliere la scuola che ti farà diventare un professionista della psicoterapia.

Ecco perché la scuola di psicoterapia EIST può essere la tua scuola:

  1. Perché ti fornisce un nuovo modo di vedere il comportamento e i problemi personali e relazionali che travagliano le persone.
  2. Mentre imparerai a cambiare le persone che si rivolgono a te, trasformerai te stesso attraverso l’esperienza formativa che farai.
  3. Perché è una scuola con un approccio pratico, finalizzata ad insegnarti il mestiere di psicoterapeuta e a fornirti molti strumenti per affrontare situazioni cliniche diverse.
  4. Perché ha una didattica attiva, che non ripete in alcun modo l’esperienza universitaria. Già dalla prima settimana intensiva sarai posto a confronto con il lavoro clinico con i pazienti.
  5. Perché ti fornisce una preparazione alle terapie sistemiche individuali, di coppia, familiari. Inoltre, ti dà molti strumenti anche per affrontare percorsi “misti”, in cui vengono alternati i setting in modo pianificato.
  6. Perché ti dà strumenti flessibili, applicabili a contesti lavorativi diversi.
  7. Perché è una scuola aperta al dialogo, in cui si respira un’aria di libertà. La scuola ha un orientamento sistemico-relazionale ma è aperta al confronto con i colleghi cognitivisti, psicoanalisti e con tutte le prospettive cliniche presenti nel dibattito scientifico internazionale. É una scuola che ti abitua a confrontarti con punti di vista diversi perché nei contesti professionali collaborerai con persone che hanno idee e strumenti diversi dai tuoi. 
  8. Perché pone al centro la psicopatologia e ti insegna strategie terapeutiche diverse in rapporto alla psicopatologia del paziente.
  9. Perchè ti inserisce in una rete internazionale

Ora non ti resta che conoscerci meglio! 

Fissa un primo colloquio per diventare il prossimo psicoterapeuta EIST, cliccando sul pulsante qui in basso!

Vuoi diventare psicoterapeuta? Mentre facevi il tirocinio hai conosciuto qualche terapeuta che si è formato alla EIST? Hai visto qualche video di Luca Mazzucchelli o Ferdinando Salamino o di altri ex-allievi della scuola di psicoterapia EIST e ti chiedi come diventare uno psicoterapeuta come loro?

Diventare psicoterapeuta non è facile. Richiede un grande impegno ma ne vale la pena!

Ma prima di parlare di come diventare psicoterapeuta partiamo, prima di tutto dalle motivazioni che ti spingono ad intraprendere questa carriera professionale.

Indice

Perché diventare psicoterapeuta

Come diventare psicoterapeuta: il percorso formativo e gli step da affrontare

1. Laurea in psicologia o in medicina e chirurgia

2. Abilitazione all’esercizio della professione di psicologo o di medico

3. Scuola quadriennale di specializzazione in psicoterapia

Come diventare uno psicoterapeuta competente e preparato: 4 consigli da seguire

1. Ascolta e prendi spunto dai tuoi pazienti (sono più competenti di te)

2. Sii curioso

3. Diventa artefice del tuo progetto formativo

4. Leggi i romanzi, i drammi, vai al cinema, ascolta la musica

Come diventare psicoterapeuta grazie alla scuola di psicoterapia EIST

Perché diventare psicoterapeuta

La professione di psicoterapeuta è una delle più affascinati per tanti motivi:

  • Perché conoscerai te stesso, i tuoi limiti ma anche le tue possibilità, e approfondirai la conoscenza degli altri. L’oggetto del tuo lavoro saranno la mente, il comportamento umano, le relazioni interpersonali. La psicopatologia non è altro che una lente di ingrandimento dei processi normali. Lavorando con persone nevrotiche, psicotiche, con disturbi di personalità e sulle loro emozioni e sentimenti, amplierai le conoscenze su te stesso e sulle persone a te vicine.
  • La maggior parte delle professioni ti chiedono di dare il tuo tempo a qualcosa di esterno a te. Qualcuno è soddisfatto del proprio lavoro perché acquistando competenze specifiche migliora la propria autostima, perché ottiene denaro per sé e per coloro che ama. Altri si sentono invece frustrati, anche se guadagnano bene, perché defraudati, espropriati del proprio tempo, prosciugati a livello personale. Sentono di dare tanto e di non ricevere. Si sentono impoveriti dell’esperienza lavorativa perché si allontanano da se stessi e da quello che più interessa a loro durante le ore di lavoro. Lo psicoterapeuta, al contrario, esplora se stesso mentre esplora e interagisce con i suoi pazienti.
  • Perché trasformerai inevitabilmente te stesso mentre aiuterai i tuoi pazienti a cambiare, a trovare soluzioni creative per risolvere i loro problemi, a lasciare schemi disfunzionali di comportamento per abbracciare nuovi modi di percepirsi e di stare in relazione con gli altri. É un processo che inizia nel momento in cui cominci la tua formazione e che non terminerà mai. Quello che apprenderai per affrontare la psicopatologia, i conflitti intrapsichici e interpersonali, i comportamenti devianti lo applicherai inevitabilmente su te stesso dando avvio ad un processo di trasformazione personale e relazionale che ti accompagnerà durante tutta la tua vita professionale. L’attività psicoterapeutica ti pone sempre di fronte a problemi nuovi e imprevisti che aprono nuove riflessioni e interrogativi su te stesso e su quelli che ti stanno vicino.
  • Perché entrerai nelle vite di persone di età, condizioni sociali, competenze professionali, idee politiche, credenze religiose completamente diverse dalle tue e da quelle che frequenti abitualmente, di certo più omogenee a te. Nuovi mondi, che sarebbero stati a te per sempre sconosciuti, se non avessi abbracciato la professione psicoterapeutica, si apriranno davanti a te. La relazione terapeutica è anche un punto di osservazione privilegiato per capire i problemi sociali più ampi e i cambiamenti culturali del proprio tempo. Attraverso il lavoro clinico capirai meglio la società in cui vivi e le sue trasformazioni.
  • Perché non ti annoierai mai. L’attività clinica è sempre diversa, perché le persone ti pongono sempre nuovi problemi. Le psicopatologie cambiano, così come i conflitti di coppia, le strategie interattive degli individui, i vincoli, le risorse e le competenze delle famiglie.
  • Tutti questi aspetti della professione psicoterapeutica faranno di te una persona con un grande spessore umano. La tua personalità si arricchirà di tante sfaccettature diverse grazie ad un’esperienza unica e sempre diversa.

Se hai trovato la tua motivazione e senti la passione per la psicoterapia, non bruciare altro tempo prezioso. Mettiti a lavoro e inizia con il tuo percorso formativo.

Di seguito parleremo di come diventare uno psicoterapeuta e quali sono gli step da affrontare.

Come diventare psicoterapeuta: il percorso formativo e gli step da affrontare

Il percorso per diventare psicoterapeuta è impegnativo perché è una professione che richiede molte competenze, più di altre professioni. Ti occuperai della mente e del comportamento umano, un argomento estremamente complesso. 

Per di più i tuoi clienti avranno competenze psicologiche non trascurabili.

Tutti, nessuno escluso, dedicano tempo, energie e impegno a tentare di risolvere i propri problemi individuali e relazionali. Anche chi mette in atto comportamenti autodistruttivi non lo fa per ignoranza o per scarso impegno, ma perché quei comportamenti per quanto disfunzionali per chi li giudichi dall’esterno, senza conoscere il suo mondo, sono quelli che più risolvono i suoi problemi più pressanti.

Ben diversa è la posizione degli altri professionisti. Pensa ai clienti degli avvocati o dei notai: sono generalmente ignoranti della Legge, dei sui labirinti e tanto più del contesto giudiziario. Anche i clienti dell’architetto o dell’ingegnere edile sono ignari di edilizia e di tecniche costruttive.

Inoltre, solo la professione terapeutica mette così fortemente in gioco la persona del professionista, tanto che tutte le scuole si occupano, seppur in modo diverso, dei loro allievi anche come persone e cercano di incrementarne la riflessività.

Tutto questo per dirti che dovrai acquisire competenze elevate e continuare ad approfondirle nel corso della tua attività professionale. Non c’è posto in questa professione per l’improvvisazione e la superficialità.

Ma come diventare psicoterapeuta e quali sono gli step che dovrai affrontare?

1. Laurea in psicologia o in medicina e chirurgia

Nel nostro Paese la professione terapeutica è ben regolamentata. Siamo fortunati, e lo sono soprattutto i nostri utenti perché abbiamo ordini professionali che tutelano la qualità della formazione e dei trattamenti offerti. In Italia sia la laurea in psicologia che quella in medicina e chirurgia ti consentono l’accesso alla professione psicoterapeutica. 

La preparazione che ti forniscono è molto diversa una dall’altra, ma le differenze, per quanto grandi, non avranno un’influenza determinante per il terapeuta che diventerai. 

  • La laurea in Psicologia ti fornisce maggiori strumenti per capire i meccanismi sottostanti alle varie tecniche terapeutiche.
  • La laurea in Medicina ti dà più strumenti per capire i meccanismi neurofisiologici in gioco in molte psicopatologie e l’effetto di farmaci e sostanze psicotrope sul sistema nervoso e sulle condizioni fisiche generali.

L’esame di stato e l’iscrizione all’albo degli psicologi o medici è uno step indispensabile per l’esercizio della professione psicoterapeutica e per poterti iscrivere alla EIST, come alle altre scuole di psicoterapia. 

Puoi però pre-iscriverti anche se non hai ancora ottenuto l’abilitazione. Appena iscritto all’Ordine degli Psicologi o dei Medici potrai formalizzare l’iscrizione. 

L’abilitazione è quindi uno step indispensabile. Senza di esso non potrai proseguire il tuo percorso per diventare un futuro specialista della psicoterapia!

3. Scuola quadriennale di specializzazione in psicoterapia

Laurea magistrale e esame di stato sono dei prerequisiti per poter accedere alla professione di psicoterapeuta ed iscriverti alla scuola di psicoterapia. Solo quando avrai ottenuto il diploma di specializzazione della EIST o di altra scuola riconosciuta dal MIUR potrai iscriverti all’Albo degli psicoterapeuti.

Al di là degli aspetti legali, chi ti forma per diventare terapeuta è la scuola di psicoterapia

Scegliere la scuola di psicoterapia è, quindi, cruciale. Devi farla con la massima attenzione.

Ti consigliamo di leggere il seguente articolo che ti guida nel fare la scelta giusta e nel quale ti diamo dei consigli per orientarti e prendere questa decisione così fondamentale per la tua carriera professionale da psicoterapeuta:

Come scegliere la scuola di psicoterapia?

Come diventare uno psicoterapeuta competente e preparato: 4 consigli da seguire

Come diventare un ottimo psicoterapeuta?

Un’eccellente terapeuta sistemico relazionale è diverso da un’eccellente terapeuta cognitivo comportamentale o psicodinamico.

Ti diamo qui qualche consiglio che potrebbe esserti d’aiuto qualunque sia il modello e la scuola di psicoterapia che sceglierai.

1. Ascolta e prendi spunto dai tuoi pazienti (sono più competenti di te)

psicoterapeuta come diventare

Ascolta i tuoi pazienti con estrema attenzione, soffermati su ogni loro affermazione, osservazione, pensiero o domanda. Osserva come dicono quello che dicono. I loro comportamenti, il tono della loro voce, le emozioni che esprimono, la loro prossemica, il modo con cui occupano lo spazio, l’atteggiamento che assumono sono essenziali per comprendere i loro problemi. 

Tu conosci un modello e le sue strategie e tecniche, ma sono loro, i pazienti, ad essere competenti di se stessi, delle loro emozioni e dei contesti dentro ai quali vivono e si sono formati. 

La terapia nasce proprio dall’interazione fra una doppia competenza: quella che tu acquisirai grazie al tuo modello, e quella loro, che nasce dalla loro storia individuale e familiare, da come l’hanno vissuta, dalle percezioni e dai pensieri che ha generato e delle modalità relazionali che esprimono.

2. Sii curioso

Sii curioso della vita dei tuoi pazienti

Non stancarti di far loro domande. Entra nei loro interessi, anche quelli apparentemente lontani dai loro sintomi. Informati sulle loro abitudini. Analizza la loro vita quotidiana, non soltanto quella intima. Il sesso è importante ma il denaro non lo è di meno. Leggi i loro scritti o qualunque altra produzione. Se sono bambini guarda i loro quaderni e i loro disegni. 

Un terapeuta eccellente conosce a fondo la vita dei propri pazienti. Da aspetti apparentemente estranei al problema per cui si sono rivolti a te possono scaturire stimoli cruciali per il processo terapeutico.

3. Diventa artefice del tuo progetto formativo

Prendi nelle tue mani il tuo progetto formativo, non lasciarti guidare passivamente dai tuoi maestri.

Si può essere liceali o studenti universitari eccellenti seguendo le indicazioni dei propri docenti e adeguandosi alle loro aspettative. Non è così per uno psicoterapeuta. 

La professione psicoterapeutica richiede discrezionalità e intraprendenza

Sono molte le scelte che un terapeuta deve fare in presenza di più alternative possibili. La capacità di problem solving è una componente essenziale della professione psicoterapeutica così come la prontezza nell’ideare risposte creative a scenari imprevisti, abbandonando schemi precostituiti.

Devi quindi diventare protagonista della tua formazione, definendo e monitorando i tuoi obiettivi formativi, approfondendo autonomamente aspetti della tua formazione che sembrano più congeniali a te o riguardano temi su cui vuoi specializzarti. Fai letture autonome, informati su concetti, strategie e tecniche di altri modelli con i quali puoi arricchire le tue competenze. Fai, oltre al tirocinio, esperienze che ti consentano di applicare quanto stai imparando.

4. Leggi i romanzi, i drammi, vai al cinema, ascolta la musica

Perché tanta attenzione alla letteratura, al cinema al teatro, alla musica? Questi interessi artistici hanno una qualche importanza per come diventare psicoterapeuta?

Sì, tanta e ti chiariamo il perché. A prescindere dal modello che sceglierai, dovrai applicare le conoscenze che acquisirai ad una situazione umana che deve essere capita in tutti i suoi aspetti.

L’empatia e l’esperienza ti saranno di aiuto ma tu, come tutti noi, disporrai di una gamma limitata di esperienze personali che ti potranno aiutare a capire le persone che si rivolgeranno a te.

Ciascuno di noi non può essere contemporaneamente eterosessuale e gay, uomo e donna, adolescente e anziano. Raccontandoci storie spesso lontane da noi, la letteratura, il teatro, il cinema, la musica, ampliamo le nostre conoscenze e la nostra sensibilità facendoci intuire e sentire realtà, emozioni, condizioni che non abbiamo vissuto.

Come diventare psioterapeuta grazie alla scuola di psicoterapia EIST

Fin qui ti abbiamo fornito una guida su come diventare uno psicoterapeuta, quali sono gli step da affrontare ed il percorso formativo da intraprendere, oltre che dei consigli utili per acquisire esperienza e specializzazione in questo mestiere.

Come abbiamo già accennato, però, sarà quello della scuola di psicoterapia lo step fondamentale che ti insegnerà come diventare psicoterapeuti ed il mestiere.

Perciò ti lasciamo un articolo, per approfondire le metodologie ed il percorso formativo della nostra scuola di psicoterapia. Leggilo, ne vale la pena! La EIST è un’eccellenza. Ha formato tanti psicoterpeuti, molti dei quali occupano posizioni di rilievo in Italia e all’estero.

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