La prospettiva aperta da Bateson e dalla Scuola di Palo Alto, elaborata più tardi dal Mental Research Institute e dal Brief Therapy Center e successivamente da Mara Selvini Palazzoli e dal Milan Approach, sono alla base di tutte le nostre attività. Da qui deriva attenzione agli aspetti pragmatici, a quello che le persone fanno più che a quello che dicono, al comportamento non verbale più che alle parole, ai processi interattivi più che agli esiti delle interazioni.

Un aspetto questo che ci differenzia dalle terapie narrative contemporanee spesso troppo vincolate alla storia narrata. Per noi il comportamento interattivo, il linguaggio del corpo merita più attenzione delle parole. Così come per noi è imprescindibile la contestualizzazione di ogni evento.
L’assunto della Pragmatica della comunicazione secondo cui “un fenomeno resta inspiegabile finché il campo di osservazione non è abbastanza ampio da includere il contesto in cui il fenomeno si verifica” rimane alla base sia della nostra attività clinico-terapeutica sia delle nostre elaborazioni teoriche e cliniche. Da Mara Selvini Palazzoli, prima mentore di Valeria Ugazio, e dal Milan Approach abbiamo sicuramente ereditato la modalità di conduzione della seduta.








