L’ADOZIONE: UNA PROSPETTIVA COSTRUZIONISTA

ELISA GUSMINI, ROSA ROSNATI e FERDINANDO SALAMINO

con Jacopo Casiraghi, Dante Ghezzi, Lisa Lever e Emanuele Zanaboni

28 NOVEMBRE 2020

L’attaccamento sì, ma non solo …

Si tende spesso a valutare la riuscita di un percorso adottivo in base alla qualità della relazione di attaccamento che genitori e figli riescono a costruire. Benché psicologicamente corretta, tale visione è tuttavia anche parziale. L’attaccamento non è infatti l’unico compito che figli e genitori adottivi si trovano ad affrontare.

La matrice sociale dell’attaccamento

Al contrario, l’attaccamento si iscrive entro una matrice sociale che ne determina non soltanto gli esiti, ma anche le narrative sottostanti e circostanti.

L’adozione come costruzione sociale

Percepire l’adozione come una relazione sostanzialmente “primaria” rischia di oscurarne gli aspetti di co-costruzione entro il contesto più ampio.

L’adozione fra dinamiche familiari e cerchie sociali più ampie

 Le dinamiche familiari entro le quali tale relazione si inscrive, nonché la lente sociale attraverso la quale la relazione stessa viene osservata e, spesso, giudicata sono altrettanto se non più importanti.

 La rinegoziazione e la condivisione delle storie

Durante il workshop esploreremo l’adozione non come esito, ma come processo attraverso il quale individui con storie profondamente diverse accedono a una dimensione comune.  Ed è entro questa dimensione che  tali storie, e le emozioni, i valori e le credenze che le sottendono, vengono rinegoziate e condivise.

Episodi enigmatici e intrecci narrativi

In modo non del tutto dissimile dalla relazione di coppia, fondata su una scelta reciproca, l’adozione è un precipitato di vissuti individuali e scene nucleari. Questi ultimi aprono o chiudono la possibilità di un legame e di un riconoscimento reciproco. Non mancano in questo processo gli episodi enigmatici come emergerà dagli esempi clinici

Le domande a cui cercheremo di rispondere

Cosa determina la costruzione di un legame tra genitori e figli adottivi? Come mai figli e genitori adottivi, nonostante retroterra e storie molto differenti, finiscono spesso per presentarsi in terapia con gli stessi problemi? Come lavorare in un modo che, rispettoso della storia passata, si apra a possibilità future?

PER IL PROGRAMMA E PER ISCRIVERSI

https://www.eist.it/meeting/workshop/una-prospettiva-costruzionista-alladozione/

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